No: non sto per scrivere in ritardo del caso successo qualche settimana fa (Dylan Dog e i poster di Rivoluzione civile).

Premessa: siccome non ho l’arroganza di diffondere verità assolute, chiedo cortesemente a quanti abitino a Ravenna di verificare ed eventualmente smentire questo articolo. Nell’eventualità sarà mia premura rettificarlo subito e in maniera evidente.

Attenzione: in seguito ad una rettifica ho corretto la città. Non è Ravenna bensì Ferrara. Chiedo venia allo staff locale per l’errore.

Veniamo a noi: oggi un mio contatto* mi ha segnalato questa immagine scattata in quel di Ravenna.

Fin qui tutto bene, un classico poster politico di oggidì:

  • signora fittizia da photostock
  • graficamente qualche scalino condito da un lettering un po’ disomogeneo ma non muore nessuno:
    un layout fatto da un volontario dello staff non può essere come quello di un prezzolato professionista.
  • payoff classico che incoraggi al voto
  • logotipo partito.
Di norma in questi casi il nome associato alla foto è inventato, in questo caso no, la composta signora risponde effetivamente al nome di Pia.
Il problema è il cognome della persona in quanto non è Brambilla, Esposito, Favaretto, Bianchi, etc;
Il nome completo è Pia Merete Kjærsgaard.
Ora
d’accordo, è un po’ strano utilizzare la foto di una signora danese piuttosto di una italiana per una campagna elettorale, ma sono cose che possono capitare: i siti di photostock sono globali e hanno un serbatoio infinito di casalinghe di Voghera (o città equipollente in giro per l’occidente).
Il piccolissimo problema è che Pia Merete Kjærsgaard non è esattamente una signora che per aiutare il nipote fotografo si sia prestata allo scatto, si tratta bensì della
A meno che non si tratti di una sosia, la signora mi sembra proprio lei

Caro Antonio, forse è il caso che:

  • tieni qualche corso accelerato sul diritto d’immagine ai tuoi attivisti
  • tiri giusto un attimo le orecchie a qualche burlone che hai a Ravenna
  • verifichi che non ci sia qualche misterioso complotto nei tuoi confronti

(*) per onestà intellettuale specifico che la persona in questione non ha nessuna ragione per voler male al candidato in questione.