Questo è il primo di una serie di articoli dedicati al business model canvas e alla relativa app per ipad.

La finalità è quella di far passare il business model canvas da “strumento per modellare il business” a “strumento per scrivere briefing per creativi o analisi per sviluppatori”
Prima di cominciare premetto ai telespettatori creativi e sviluppatori che l’autore del Business Model Canvas è partito dal presupposto che i marketer dovrebbero ragionare come designer, quindi consideratelo come una sorta di punto d’incontro progettuale fra mondi eternamente in guerra (Marketing VS Advertising VS Developing).

Il Problema

Buona parte delle persone che conosco nel mondo della comunicazione e dello sviluppo web si ritrova spesso con brief che gridano vendetta al cospetto degli Antichi; purtroppo l’unica cosa che resta da fare in questi casi è “improvvisare, adattarsi e raggiungere lo scopo”.
Vediamo cosa possiamo fare con questo schema.

Partiamo dall’inizio: cos’è il business model canvas?


Si tratta di un foglio diviso in 9 blocchi, ognuno di questi è un componente del modello di business di un’azienda.
Possiamo quindi rappresentare in un unico foglio cose come: quali sono i nostri partner commerciali, quali sono le attività chiave, che tipo di collaboratori abbiamo, quanti tipi di clienti abbiamo, etc…
Una volta fatto questo, possiamo disegnare freccine per spiegare come, passando dall’elemento X a quello Y – passando per A, B e C -, arriviamo al profitto.

Questo Canvas si può usare per 3 cose fondamentalmente:

  1. Progettare il business model di una startup.
  2. Innovare il modello in uso in azienda.
  3. Reversare i modelli già esistenti.

Se comprate il libro originario, trovate spunti molto interessanti:
Alex e i suoi 470 co-autori hanno simpaticamente smontato i business model più famosi, così potete comodamente leggere il segreto del successo di Michael J. Fox Apple, Nintendo e altri grandi Brand.

Cosa fa la app (bmtoolbox)?

La app è una lavagnetta virtuale che ci consente di:

  • creare con i post-it e scriverci sopra
  • spostarli a destra e a manca sui vari blocchi
  • appuntare informazioni varie
  • fare i conti fra costi e ricavi

Cosa ce ne facciamo, noi creativi & developer, di questa bmtoolbox?

Ipotizziamo di essere da un cliente: stiamo facendo le domande di rito per capire cosa fa l’azienda, come funziona, a chi si rivolge etc…

Abbiamo questi 3 presupposti operativi

  1. i blocchi contengono i post-it con i nomi degli elementi che compongono il business model
  2. i post-it a loro volta possono contenere un foglietto dove possiamo annotare informazioni varie
  3. i post-it possono essere colorati a piacere, quindi sfruttiamo la cosa per creare delle categorie di informazioni che possono trovarsi in punti diversi dello schema.

Li useremo nel seguente modo

  1. ci segniamo tutte le parti del modello di business dell’azienda
  2. su ognuno di questi elementi appuntiamo le informazioni necessarie al progettare
  3. una volta finito di annotare tutto, ci troviamo con una serie di elementi ordinati contenenti quello che ci serve

Il vantaggio è l’avere più “dimensioni” rispetto a un singolo foglio di appunti: possiamo, in maniera al contempo molto ipertestuale e molto visiva, avere sott’occhio tutto quanto.

In pratica: una volta lontani dai toni irragionevolmente entusiastici del marketer perennemente galvanizzato di turno con cui abbiamo fatto il brief, potremo stendere in santa pace un brief.pdf per i nostri collaboratori.