Prologo

Riccardo è un simpatico ragazzotto che come tanti affolla le aule delle lezioni di filosofia a Padova. Fra un libro di Heidegger e uno di Spinoza, durante l’università approfondisce l’argomento della scrittura creativa fino ad arrivare ad organizzare dei corsi privati. Arriva il momento della laurea e il nostro eroe, che era caratterizzato da una parlantina notevole, finisce nel mondo delle assicurazioni. Va avanti un po’ di anni e a un certo punto decide di mollare tutto e tornare al suo primo amore: come il più folle degli scavezzacollo da film americano, decide di licenziarsi e tentare un’impresa assurda.
L’impresa è mettere su un canale youtube che parla di filosofia.


Youtube & hater

Così comincia a crearsi un suo seguito, che – per sua fortuna – conta un numero consistente di hater. Dico “per fortuna” perché algoritmicamente parlando, gli insulti su Facebook vengono comunque conteggiati come engagement, quindi più i leoni da tastiera insultano, più sale il ranking del post nell’algoritmo di Facebook… e il risultato di tutto questo è che il post ne guadagna in visibilità presso le bacheche dei fan. È proprio vero il detto: “molti mici, molto onore”.


Le nicchie sono belle ma non abbastanza per la pubblicità

Il tempo passa e la sua notorietà aumenta, però il suo argomento rimane una nicchia e non porta moltissimi ritorni dalle view degli ads di youtube. Questo caso è molto interessante perché con lui riscopriamo l’antica figura del mecenate: patreon.com è un sito tramite il quale è possibile sostenere un produttore di contenuti sottoscrivendo un abbonamento. Così il sommarsi dei vari apporti piccoli e grandi riescono a garantire una revenue stream al nostro impavido filosofo che balla fra dissertazioni su autori classici e le questioni etiche di Joker.


Filosofia e ROI nel ventunesimo secolo

Come in altri casi di cui avevo già parlato in precedenza, il business model col tempo si evolve e si arricchisce di pattern: facendo più cose, ognuna di questa diviene un asset in funzione del quale viene chiamato per svolgere lavori che in origine nemmeno aveva ipotizzato. Per esempio un’associazione chiede una consulenza su come impostare la comunicazione online, quindi il nostro dottore spiega come è passato dal abat-jour alla lampada per le riprese dei video.


Cose che fai, ritorni che hai

Fra key activity e revenue stream il quadro della situazione diventa questo:

 Attività  (direttamente)  remunerative

  • Canale youtube
  • Eventi (con compenso)
  • Corsi scrittura
  • Consulenze comunicazione online
 Attività no profit

  • Podcast
  • Eventi
 Flussi di ricavo

  • ads su youtube
  • mecenatismo (patreon)
  • fee consulenze
  • gettone presenza

Morale della Favola

Riassumendo, questi sono i punti importanti che questo caso ci insegna:

  1. Non facciamo affidamento solo sulla pubblicità. YouTube, ha sì un sistema remunerativo per i nostri video, ma non è detto che funzioni nel nostro caso: per esempio se siamo molto apprezzati ma da una nicchia troppo circoscritta, il meccanismo non riesce a remunerare in maniera i nostri sforzi. Senza contare che possono esserci in qualsiasi istante dei repentini cambiamenti come ad esempio quello successo a Breaking Italy che si è trovato nelle condizioni di produrre contenuti che per loro natura vengono preventivamente demonetizzati dalla piattaforma.
  2. Prendete ogni singola competenza che avete e chiedetevi se questo può diventare remunerativo in un modo o nell’altro.
  3. Una competenza può avere un ritorno economico diretto oppure indiretto: se prendiamo una determinata attività questa può avere un risultato in termini di networking, ovvero svolgerla ci potrebbe portare nuovi contatti che potrebbero essere interessati a una o più delle altre attività che siamo in grado di svolgere. Quindi non guadagniamo nel brevissimo termine ma ci coltiviamo la possibilità di avere un guadagno in un secondo momento.
  4. Tutto tende all’espansione e all’evoluzione: attività diverse portano altri spettatori, questo configura nuove possibilità. In quest’era è facile venire travolti dai cambiamenti ma è altrettanto possibile sfruttarli a nostro favore.

Chiudo riportandovi una video dissertazione sul Patreon